Atrofia

Quando ero piccola mi rifugiavo davanti ad uno schermo, volevo darmi la possibilità di evadere dalla realtà. Volevo viaggiare e dal momento in cui, fisicamente per me era impossibile, mi accontentavo della rete. Quella rete che ci vede tutti interconnessi.

Ora a distanza di anni e anni, in quella rete ho cominciato a contorcermi come un tonno in trappola. Troppe le ore passate davanti a questo schermo. Fisicamente non le reggo più. Il mio lato B è squadrato ormai. La mia schiena curva. L’umore sempre più plumbeo.

E non mi stupisco se ogni tanto mi ritrovo burbera e poco propensa al dialogo. Non vorrei cominciare a farmi odiare.

Sono stufa di spendere il mio tempo così. Vorrei mettere il muso fuori dalla finestra e sentire gli odori del mondo. Vorrei respirare aria e non le nuvolette grigie che vedo sbuffarmi ogni tanto dalle tempie.

Ho bisogno di aria.

Perchè questa è prigione. E’ mai lo è stata così palesemente, da Marzo 2020.

Ho tanta voglia di fare, ma non più come ho sempre fatto fino ad ora.

La mia è voglia di rivoluzionarmi.

Voltare pagina.

Insonnia

E sfindo chiunque, a non aver mai avuto una notte con gli occhi fissi al soffitto.

Qui non si dorme da una settimana circa e ci si alza dal letto la mattina ancora abbracciati al cuscino, una gamba del pigiama arrotolata al ginocchio (dio quanto odio questo), una invece striscia miserevolmente sul pavimento, mentre cerchi ad occhi chiusi di raggiungere la cucina e fare da sveglia al resto della ciurma.

La cucina. Il posto più vissuto di una casa, luogo di convivio, condivisione, incontro…il mio luogo. Ci lavoro in smart working per minimo 9 ore al giorno, 10 ore. Montassi una brandina accanto al tavolo sarebbe il mio monolocale.

Non ne posso più. Ogni giorno sembra uguale, l’unica cosa che cambia è il grado di sclero, ansia, timore. Cambia in termini di intensità.

La stessa intensità che cerco di sfruttare, di notte, per cercare di dare pace alla mia stanchezza ed ai pensieri. Intensità adrenalinica che vieta ai miei occhi di assopirsi.

Siamo chiusi in casa da Marzo per via della pandemia.

Vivere senza libertà è una dura prova da affrontare (io mi ritengo comunque fortunata). C’è gente che ha perso molto da un anno a questa parte.

Oggi ho letto la quarta mail aziendale, la quarta (nel giro di un anno) in cui si annuncia una data di rientro alle sedi ed è l’una il rimando dell’altra. Quest’ultima, a differenza delle altre, finalmente dice “non sappiamo che data darvi per il rientro questa volta” (scritta così, di getto).

E questo “non sappiamo”, questo “sono stanca voglio dormire”, questo “mi piacerebbe andare in un posto, un posto qualsiasi, purchè sia all’aria aperta e in libertà”, questo “per favore bambini, la mamma è stanca, vorrebbe rilassarsi con voi sul divano dopo cena, non vuole fare la lotta”

Ho lottato tutto il giorno.

Ora vorrei solo godermi il profumo dei vostri capelli e le vostre coccole.

Le coccole. Ce le andiamo a fare nel letto? Sento che mi si sta finalmente assopendo la mente dai pensieri.

Prendersi un giorno

Prendersi un giorno è il titolo di un post creato nel Giugno 2016. Post mai scritto e lasciato lì a riposare sino ad oggi: 28 Gennaio 2021.

Più di quattro anni di silenzio, un bambino in più in famiglia (il secondo) e tanto tanto trambusto: sia all’interno che all’esterno di questo mio corpo.

Prima di riscrivere queste righe mi sono riletta quanto pubblicato in passato. Mi sono sentita sconfitta. Quella brutta sensazione che provi rileggendo il tuo nero su bianco, le tue parole, i tuoi problemi, l’ansia che ti porti dietro dal 2016. L’ansia per un lavoro che non ti piace e che vuoi lasciare, ma per senso del dovere nei confronti della tua famiglia, ti trascini dietro.

Il mio non sarà un post in cui mi lamento. Sarà solo un post in cui esclamo davanti al mio scarso coraggio.

Il coraggio di tornare ad essere serena e dare una svolta a questo stallo che dura da anni.

Mi sono riaffacciata qui dopo così tanto tempo perchè in questi giorni stò cercando un nuovo lavoro, una realtà nuova, che magari mi renda più serena. Mi sono riaffacciata qui perchè infondo ho sempre amato scrivere.

Ho persino trovato tra le bozze, le tracce di un racconto che chissà se scriverò mai.

Buona giornata a tutti voi, chiunque voi siate, lasciate un segno del vostro passaggio, vi leggerò col sorriso.

Daniela.